Filtro a cartuccia

Come funziona
Questo tipo di filtro, impiega una cartuccia cilindrica realizzata con materiali a base di cellulosa e poliammide ripiegata numerose volte in modo da creare un’ampia superficie filtrante.
In pratica sfrutta l’azione “setaccio” come unica possibilità di trattenimento.
Ovviamente, maggiore è la capacità di trattenimento e maggiore sarà lo sporco che si accumula, e quindi si dovrà pulire più frequentemente.
L’efficacia è molto buona, raggiungono filtrazioni molto “spinte”, e superiori a quelle di un filtro tradizionale a sabbia, per questo motivo vengono impiegati efficacemente nelle SPA, nelle minipiscine e nelle piscine interne.
Non hanno, nella maggior parte dei casi, sistemi di contro lavaggio manuale o automatico, per cui la pulizia viene effettuata estraendo la cartuccia filtrante e lavandola con un getto d’acqua potente. E’ evidente che l’operazione non è semplicissima e occorre “mettere mano” nello sporco.
Tuttavia possono essere molto utili soprattutto quando non sia possibile lo scarico diretto delle acque di controlavaggio, come ad esempio le piscine dotate di acqua salata per l’elettrolisi (le normative in vigore vietano lo scarico di acque con salinità elevata). Un altro motivo per il loro utilizzo sono un minore ingombro rispetto ad un filtro con pari portata ma a sabbia, per cui si adattano meglio a locali tecnici di piccole dimensione.
Sono efficaci?
Senza dubbio si, a condizione che siano apparecchi professionali.
Per chiarire meglio, non hanno nulla a che fare con i filtri che equipaggiano le piscine fuoriterra di tipo economico.
La durata fisica della cartuccia filtrante è in media di 2-3 anni, anche lavandola accuratamente, si arriva al punto di saturare la sua porosità e diventa necessaria la sostituzione.
Se l’acqua della piscina è molto ricca di calcio e/o sali minerali, la durata può anche essere inferiore ad 1 anno.
Si può allungare questo periodo lasciando immersa per 24 ore la cartuccia in una soluzione disincrostante, successivamente si sciacqua abbondantemente la cartuccia con acqua pulita.
Un’altra avvertenza va fatta sui prodotti utilizzati per la manutenzione dell’acqua, occorre ricordare che se si dispone di questo tipo di filtri, non dovranno mai essere impiegati prodotti flocculanti ed alcuni alghicidi di ultima generazione, a base di sali poliquaternari.
La conseguenza sarà il rapido intasamento del filtro e, di solito, l’impossibilità a ripristinarlo.
Come già accennato, il circuito di funzionamento è molto semplice, l’acqua della piscina entra ne filtro e ne fuoriesce da una seconda apertura, non ci sono valvole deviatrici, ma solo una valvola di arresto all’ingresso e all’uscita delle tubazioni, per evitare ritorni di acqua all’interno dl locale tecnico durante le operazioni di manutenzione. La velocità di filtrazione è di solito abbastanza bassa, circa 2-3 mc/ora a mq di superficie filtrante. Questo perché il sistema di piegatura a soffietto della cartuccia filtrante consente una vasta superficie di passaggio, molto superiore, a parità di dimensione esterna, rispetto ad un filtro a sabbia. Per fare un esempio concreto, un filtro a sabbia con portata di 14 mc/ora ha una superficie filtrante di 0,29 mq; un filtro a cartuccia con portata di 12 mc/ora ha una superficie filtrante di 4,6 mq.
I dati appena forniti non devono trarre in inganno, perchè se ne potrebbe dedurre un enorme vantaggio del filtro a cartuccia rispetto a quello a sabbia, in realtà la minore superficie filtrante del filtro a sabbia è abbondantemente compensata dalla profondità del letto di sabbia, mentre per quello a cartuccia abbiamo esclusivamente una superficie piana, senza profondità.
In ogni caso, la vera ragione per cui nelle piscine professionali si preferisce l’uso del più tradizionale filtro a sabbia è la maggior facilità di manutenzione e la maggior tolleranza a intervalli di intervento distanziati nel tempo, oltre alla possibilità di utilizzare qualunque prodotto per la manutenzione dell’acqua.
Perché i filtri a cartuccia delle piscine economiche sono poco efficienti?
La ragione è abbastanza semplice, devono essere contenuti al massimo i costi, per cui la qualità dei materiali impiegati, la loro durata e l’efficienza sono ridotti al minimo.
Le dimensioni e le portate sono minime, tanto da costringere a pulizie giornaliere e spesso al cambio della cartuccia settimanale.
Vale un po’ il concetto espresso nel nostro articolo sui filtri a sabbia, nel quale spieghiamo le differenze tecniche.