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Avvio Stagionale

Dopo la lunga pausa invernale, con le prime giornate di sole decisamente più caldo, si comincia a pensare al riavvio della piscina.
Le operazioni da compiere sono semplici ma devono essere eseguite alla perfezione se si vuole passare una stagione balneare in tranquillità.

La prima operazione è la rimozione del telo di copertura (se lo avete), va lavato e fatto asciugare con cura prima di riporlo al coperto e al riparo dai roditori che potrebbero danneggiarlo.

Svuotamento parziale o totale?

Se la piscina durante l’inverno è stata abbandonata a se stessa e adesso vi ritrovate con uno stagno verde pieno di rane e di sporcizia, non esitate! Svuotate e lavate per bene e riempite di nuovo.

L’acqua della piscina, con il passare tempo, a causa dei prodotti chimici che si utilizzano, dall’inquinamento che ricevono da parte dei bagnanti e dell’ambiente ed infine dal fatto che l’evaporazione piano piano concentra sempre di più il contenuto di sali minerali dell’acqua, quest’ultima “invecchia”.
E’ un termine per spiegare che più passa il tempo e più diventa difficile correggere i parametri chimici e mantenerli.
Questo è il motivo fondamentale per cui si raccomanda la sostituzione di almeno il 40% del totale dell’acqua ogni anno.

Un altro fattore importante da tenere presente quando per la disinfezione si utilizza il cloro rapido granulare o i pastiglioni, compresi quelli multifunzione, è l’accumulo di acido isocianurico.
In questo ultimo caso, sarà sempre meglio svuotare completamente la vasca.

Lo svuotamento totale consente anche di verificare la condizione del rivestimento ed effettuare una pulizia più approfondita con prodotti specifici per la piscina. Questa è in ogni caso una operazione consigliata almeno ogni 3-5 anni.

Con che tipo di acqua riempite la piscina?

Può sembrare una domanda stupida, ma se al posto dell’acqua potabile dei vostri rubinetti userete acqua di pozzo, di cisterna o di qualche corso d’acqua, dovete fare molta attenzione alla sua composizione chimica.
Non tanto per una questione sanitaria, quanto per il fatto che se nell’acqua che utilizzate fossero presenti alte concentrazioni di metalli o di sali minerali, quando farete la clorazione shock di avvio sarà un  disastro!

Le acque dei pozzi, soprattutto se superficiali, sono spesso ricche di ferro, magnesio, fosfati e calcio, i quali reagiranno con l’ossidazione provocata dal cloro e faranno diventare la vostra piscina rossa, marroncina, o nel migliore dei casi bianco latte.

Sarebbe bene che prima di utilizzare questo tipo di acque si facesse fare una analisi da un laboratorio specializzato, ma può anche essere fatto un test molto pratico per verificare l’esistenza o meno di un problema.
Il test consiste nel versare 10 grammi di cloro granulare in un secchio da 10-15 litri di acqua (quella che vogliamo utilizzare per riempire) e osservare, dopo aver miscelato bene, se avvengono reazioni particolari.


Trattamento del filtro

Detto e ripetuto tante volte, il filtro in una piscina è il cuore di tutto.
Un buon impianto di filtrazione, mantenuto in perfetta efficienza è ciò che ci farà risparmiare denaro e ci eviterà enormi sprechi di prodotto chimico, permettendovi di fare il bagno in un’acqua pulita e sana, e non in brodaglie chimiche.

Almeno una volta l’anno è necessario aprire il filtro a sabbia per controllare il livello e soprattutto che non si siano formate incrostazioni o “impaccamenti”. Se il materiale filtrante non fosse in condizioni ottimali sarà necessario sostituirlo.
Per evitare o ridurre questo problema causato da acque molto ricche di minerali, oltre a mantenere il pH dell’acqua sempre ben regolato, si possono eseguire dei trattamenti disincrostanti con appositi prodotti acidi.
In ultimo, suggeriamo sempre di procedere ad una disinfezione molto accurata della sabbia, con l’impiego di prodotti specifici oppure può essere sufficiente lasciare in ammollo la sabbia in una soluzione concentrata di cloro al 2-4%.
La procedura è semplice, si apre il coperchio si svuota dal tappo sul fondo tutta l’acqua contenuta nel filtro e dopo aver richiuso il tappo si verla la soluzione di cloro e si lascia agire per 24 ore.
Infine, una volta chiuso il coperchio, si procede ad un controlavaggio accurato.

Per quanto riguarda invece i filtri a cartuccia, è bene sostituire la cartuccia con una nuova e questa operazione si dovrà ripetere durante la stagione soprattutto se si tratta di filtri economici.

Regolazione dei parametri dell'acqua

Il primo passo è la regolazione del pH, anzi, sarebbe opportuno passare prima dalla regolazione dell’alcalinità, come spiegato in questo articolo.

Il valore corretto dovrà essere stabilizzato fra 7.1 e 7.6 e dovrà essere controllato e regolato SEMPRE.
Al di fuori di questi parametri i disinfettanti, in particolare il cloro, perdono efficacia e rapidità di azione. Inoltre possono verificarsi altri inconvenienti, come acqua torbida, incrostazioni alle pareti, distacco di piastrelle ecc.

Per stabilizzare il pH potrebbero essere necessari anche più giorni, durante i quali il valore misurato continuerà a modificarsi. E’ normale, non vi dovete preoccupare.

Normalmente le acque sono a pH superiore al valore 7.6, per cui nel 99% dei casi è necessario usare del riduttore di pH.

Se invece il valore che avete misurato all’inizio è basso, cioè al di sotto di 7.1 (possibile se non avete sostituito gran parte dell’acqua), prima di usare un innalzatore di pH fate una analisi della presenza di acido isocianurico. E’ frequente che sia questa la causa ed è perfettamente inutile tentare di rialzare il valore, perché dovrete per forza cambiare l’acqua.

Le quantità di prodotto da aggiungere possono variare da prodotto a prodotto, per cui ricordatevi di leggere attentamente l’etichetta e rispettate esattamente le dosi indicate dal produttore.

Durante le operazioni di regolazione del pH la filtrazione deve rimanere accesa di continuo.

Clorazione shock

Siamo arrivati all’operazione di sanificazione generale, la clorazione shock è necessaria ad ogni avvio stagionale ed ogni volta che si cambiano importanti quantità di acqua.
Come vedete questa operazione si fa solo dopo aver regolato il pH, mai prima!

Per la clorazione shock occorre usare il cloro granulare a rapida azione (il dicloro oppure l’ipoclorito di calcio) nella dose di 15 grammi a metro cubo di acqua.
Ma anche in questo caso leggete attentamente i dosaggi indicati dal produttore, potrebbero variare a seconda del fabbricante.

In sostituzione del cloro shock, si può procedere anche con prodotti differenti, come l’ossigeno oppure un antialga di qualità, a base di poliquaternari.

In qualunque caso, il trattamento d’urto deve essere fatto, serve a garantire la sanificazione dell’intero sistema idraulico, del filtro, oltre che dell’acqua contenuta nella vasca.

Durante il trattamento shock la filtrazione deve rimanere accesa di continuo.

Non maneggiate mai i prodotti chimici a mani nude ed evitate il contatto diretto dei prodotti con il rivestimento della piscina

Ho l'impianto di elettrolisi, cosa devo fare?

Una volta regolato il pH, qualora abbiate un impianto automatico ad elettrolisi, occorre misurare e correggere la concentrazione di sale presente in acqua.
Dovrete sapere a quale concentrazione lavora il vostro apparecchio, perché sul mercato esistono numerosi modelli e quindi regolarvi di conseguenza.

Almeno annualmente, ma in alcuni casi è necessario più volte anche durante la stagione, vanno pulite accuratamente le celle per liberarle dalle incrostazioni saline.
Di solito si smontano e si lasciano per 24 ore in una soluzione acida.

Quale tipo di sale si aggiunge? Il sale è un composto chimico semplice, quello che è importante è che sia puro, cioè senza altri minerali inquinanti o impurità come argille o microplastiche.
Da qualche anno è in vigore una normativa UNI che definisce caratteristiche precise, questa indicazione deve essere presente sui sacchi.

Anche con un impianto ad elettrolisi è necessario procedere ad una clorazione shock iniziale, per alcuni modelli di apparecchi è prevista questa opzione solitamente chiamata “boost”, ma in caso non ci fosse si procede al normale trattamento d’urto aggiungendo cloro rapido granulare, avendo cura di isolare temporaneamente le celle in modo che non vengano attraversate dall’acqua con alta concentrazione di cloro (di solito gli apparecchi sono montati con un bypass proprio per questo scopo).

Trascorse almeno 24 ore dalla clorazione shock sarà possibile riaprire il bypass e rimettere in funzione normale l’elettrolisi.

Riavvio e regolazione della filtrazione

Eseguite tutte le operazioni descritte in precedenza, è arrivato il momento di regolare l’orologio della vostra piscina per una normale filtrazione.

Ma quante ore?
Il numero di ore deve variare in funzione della temperatura dell’acqua:

Fino a 20°C – almeno 8 ore al giorno
Da 21 a 25°C – almeno 10 ore al giorno
Da 26 a 28°C – almeno 12 ore al giorno
Oltre i 28°C – aggiungere un’ora per ogni grado.

L’idea che filtrare meno ore sia un risparmio di corrente è la cosa più sciocca da fare. Il motivo è che più l’acqua sarà filtrata e meno prodotto chimico dovremo usare per ossidare gli inquinanti e alla fine si arriverà a spendere molto di più.
Anzi, le piscine frequentate dai bambini o quelle con poca acqua, per intenderci le soluzioni più economiche che si trovano sul mercato, sono quelle che hanno più bisogno di filtrazione, perché le più inquinate in assoluto.

Attorno alla piscina

Non trascurate la pulizia e la disinfezione degli accessori e soprattutto delle aree attorno alla piscina. Ci sono specifici prodotti per la pulizia delle parti in acciaio, di quelle in plastica, oppure disinfettanti per i camminamenti e i bordi vasca.

Cercate di preferire prodotti specifici per piscina, potrebbero costare qualcosa in più ma vi garantiscono di non recare danno all’acqua e di non avere soprese.

Riepilogo

In ordine cronologico le operazioni da fare per un avvio stagionale perfetto che si traduca in una stagione “senza pensieri”:

  • Sostituzione parziale o totale dell’acqua
  • Controllo, pulizia e sanificazione del filtro
  • Regolazione di alcalinità e pH
  • Clorazione shock
  • Riavvio e regolazione dei tempi di filtrazione
     

Ricordatevi che il “fai da te” senza aver dedicato del tempo per imparare e magari consultando il vostro manutentore di fiducia, può portare a conseguenze fastidiose e, in alcuni casi, a danno per la salute.
Provate a riflettere, se avete un problema di salute, andate dal vostro medico oppure chiedete al fruttivendolo o fate un sondaggio su internet?